“Xiaomi ERA una marca molto interessante per geek/nerd fino a pochi anni fa. Ma appunto, ERA. Ora è diventato complicatissimo rootare un telefono Xiaomi e ad esempio con il mio redmi note 9 non è stato possibile. Anche il mio ragazzo ha provato a farlo seguendo la procedura ufficiale che è visibile su molti siti con una semplice ricerca su Google, ma il problema principale è che risulta impossibile sbloccare il bootloader. Praticamente per farlo, a differenza di altre aziende più serie, occorre scaricare un loro file .exe che dovrebbe poterlo sbloccare e registrarsi obbligatoriamente a MI cloud (l'inutile cloud di Xiaomi che non fa nemmeno caricare file dal PC) comunicando perfino il proprio numero di telefono! Alla faccia della privacy! Dopo questa bella e buona violazione della privacy - concetto in ogni caso ignoto in Cina - si dovrebbe essere giunti quantomeno al fatidico sblocco del bootloader...e invece no! Il file .exe che serve per sbloccarlo funziona solo su Windows, OS che io non possiedo (ho un chromebook), nè il mio ragazzo (ha linux), quindi ci siamo dovuti procurare in prestito un PC con Windows, ma anche a quel punto non è stato possibile far nulla in quanto tale file funzionava male, poichè apriva una finestra zoomata su di un lato, per cui risultava impossibile poterci interagire dato che buona parte della stessa era di fatto irraggiungibile. Abbiamo provato anche a cambiare risoluzione dello schermo settando una risoluzione più alta, di modo da includere più elementi nello schermo, ma il problema sussisteva, per cui non abbiamo potuto continuare. Tengo a precisare che lo sblocco del bootloader è indispensabile ai fini del root, per cui è una pratica commerciale scorretta pubblicizzare che gli Xiaomi si possono rootare quando invece ciò non è possibile. Alla luce di ciò, Almeno per me da ora in poi BASTA XIAOMI. Costano poco ma valgono anche poco.”